È veramente difficile parlare di questo piccolo roditore di cui nemmeno gli esperti conoscono ancora la biologia. Il topo di Wied è stato scoperto nel 1959 nelle foreste tropicali del Brasile. Finora se ne conosce solo qualche dozzina di esemplari, conservati in tre musei americani. Sebbene lo si chiami "topo", questo piccolo roditore appartiene alla famiglia dei campagnoli, dei lemming e dei criceti. Lo zoologo Hershkovitz di Chicago, che lo ha scoperto, lo ha dedicato al famoso principe di Wied che fu un grande studioso di fauna brasiliana. Il topo di Wied si differenzia dagli altri cricetidi sudamericani per i suoi costumi arboricoli: trascorre infatti tutta la sua esistenza sugli alberi, scendendo a terra solo di tanto in tanto, per raccogliere insetti o semi con cui nutrirsi. Colloca la sua tana in qualche nido di uccello abbandonato, dopo averlo ben sistemato, per viverci al riparo dai predatori e allevare i propri piccoli. È un arrampicatore d'eccezione, corre e salta da un ramo all'altro con l'abilità di uno scoiattolo. Sono state trovate tane di topi di Wied in fondo a nidi abbandonati di un piccolo uccello passeraceo chiamato anabate dalla fronte rossa; questi nidi sono tessuti intomo a particolari liane e possono raggiungere i 2 m di lunghezza. Occasionalmente il topo di Wied può usare come tana anche i termitai costruiti sui rami, ma può anche costruirsi in prima persona un nido usando brandelli di foglie, cotone e varie fibre vegetali. Apparentemente non è un animale solitario, poiché sono stati trovati gruppi di 8-15 individui in uno spazio molto ristretto, nel quale vivevano senza dubbio in una specie di comunità.