Il surmolotto, detto anche topo delle chiaviche, è un autentico flagello, da cui probabilmente non riusciremo mai a liberarci. Originario dell'Asia centrale, ha da qui invaso l'Europa e tutti gli altri continenti.
Il surmolotto è un roditore con abitudini anfibie, che si tuffa e nuota con grande abilità. Allorché vive in natura scava profonde tane nel terreno, in vicinanza dell'acqua; nelle città invece vive a spese dell'uomo installandosi nelle cantine e negli interrati delle case, nelle fognature e nelle canalizzazioni idriche, ove si sviluppa pericolosamente. Più grosso e forte del ratto nero, lo ha sostituito nelle zone ove questo era insediato, tanto che in alcune città ci sono ormai soltanto surmolotti. Si tratta di animali sociali che vivono in gruppi numerosi nei quali esiste una struttura molto ben organizzata nonché legami molto forti tra i membri, in modo da garantirne la sopravvivenza e la sicurezza. I diversi componenti del gruppo si aiutano reciprocamente e si soccorrono in caso di pericolo. Questa struttura comunitaria costituisce una difficoltà pressoché insormontabile per la derattizzazione. Contro questi roditori sono stati usati, con un discreto successo, prodotti chimici anticoagulanti, ma dopo qualche anno gli esperti hanno constatato che il surmolotto sta diventando resistente a questo tipo di veleno. Si è calcolato che nel mondo esistono attualmente 2-3 surmolotti per ogni essere umano e che 3-4 ratti consumano una quantità di cibo pari a quella di un uomo. La incessante caccia che gli dà l'uomo è dovuta al fatto che il surmolotto è un pericoloso diffusore di malattie, come, per esempio, la peste.