La remora è uno strano pesce che la natura ha provveduto di una ventosa davvero efficace. Situato sulla testa dell'animale, questo organo adesivo gli consente di attaccarsi a qualche grosso pesce, dallo squalo al tonno, oppure anche alla carena di una nave, per farsi trasportare senza fatica per enormi distanze. È dunque l'autostoppista per eccellenza degli oceani. Ma gli scienziati si stanno ancora chiedendo a che cosa mai servirà alla remora la sua grossa ventosa cefalica e quale sia la sua reale utilizzazione. È una domanda che per ora non ha avuto alcuna risposta.
La remora conduce una vita piuttosto misteriosa, nelle azzurre profondità del mare, e la sua biologia può dirsi ancora sconosciuta. Si sa tuttavia che non è un parassita, al quale sarebbe indispensabile una ventosa per aderire saldamente all'ospite, e che la remora può nuotare e spostarsi liberamente con i propri mezzi, come del resto fa nella maggior parte dei casi.
Alcuni studiosi pensano che la ventosa, che si sviluppa molto presto nei giovani, serva alla remora per compiere una sorta di migrazioni, stando ben al sicuro dai propri nemici, attaccata al corpo di un grosso predatore. Le piccole remore però vanno talora a cacciarsi in posti poco raccomandabili, come l'interno della bocca o delle branchie di pescispada, squali, razze giganti e così via. Talvolta la remora viene usata per pescare le testuggini marine: si lega un cordino alla coda della remora e la si mette in acqua vicino ad una testuggine, al cui carapace il pesce andrà subito ad attaccarsi. E poi non resta che tirare il tutto in superficie.