Il potamochero è un animale strettamente imparentato con il nostro cinghiale europeo, al quale assomiglia nell'aspetto generale. È particolarmente notevole per la sua colorazione vivace (specialmente quando è pulito!): il suo mantello infatti è di color fulvo acceso, soprattutto nel maschio, con una striscia bianca che corre lungo la schiena, dalla testa alla base della coda.
Il potamochero, che gli indigeni chiamano maiale rosso, non è molto raro in Africa, e abita nelle savane boscose e nelle foreste, ma sarebbe inutile cercarlo lontano dall'acqua, dal momento che la sua vita è strettamente legata a un fiume o a un lago. Conduce un'esistenza pressoché anfibia, nelle vaste distese di arbusti e di giunchi delle zone paludose. In questo assomiglia un po' all'ippopotamo che, d'altra parte, è anch'esso imparentato con i cinghiali. Il potamochero è notturno e molto difficilmente si riesce a vederlo di giorno. Trascorre le ore di luce nascosto nella tana, in mezzo alle paludi, e può starsene ore ed ore sdraiato nel fango che lo difende dal caldo e dagli insetti. Vive in piccole bande composte da un maschio adulto, alcune femmine e i giovani. La sua organizzazione sociale è uguale a quella del cinghiale. Il maschio si sfrega regolarmente contro determinati alberi per marcare il suo territorio. È un animale erbivoro che si nutre soprattutto di radici e di frutti. Rompe o sradica molto spesso i piccoli alberi per mangiarne i frutti maturi. Di tanto in tanto il potamochero non disdegna uova o carne. La femmina mette al mondo i piccoli in una tana di foglie e di erbe che ella stessa prepara in un luogo sicuro e ben nascosto.