Il pesce dorato, che affascina adulti e bambini, è un pesce ben strano: soprattutto ci si chiede a che cosa gli possono servire i lunghi veli ingombranti che ornano le pinne e la coda. Diciamo subito che tutti questi strascichi sono del tutto inutili. Inoltre tali veli non sono naturali, si tratta di una anomalia, ottenuta artificialmente, per mezzo di accurate selezioni, dagli allevatori per soddisfare le esigenze degli amanti delle curiosità. In natura pesci simili sarebbero completamente scomparsi da lungo tempo perché tutti i loro ingombranti ornamenti li avrebbero fatti cadere ben presto in bocca a qualche nemico in cerca di prede facili.
Il pesce dorato è una razza ottenuta partendo dal comune pesce rosso, che fu a sua volta addomesticato e selezionato dai Cinesi circa 2600 anni fa. In questo senso il pesce rosso è proprio un caso unico, avendo dato origine a ben 126 razze differenti. Il pesce dorato è stato selezionato dagli allevatori cinesi nel 1500.
Esistono innumerevoli forme diverse, con veli più o meno sviluppati e con due, quattro e persino otto code. I primi pesci dorati sono stati esportati dalla Cina nelle isole Ryùkyù e da qui si diffusero in tutto il Giappone. I Giapponesi, appassionati di pesci strani, chiamarono "ryukin" i primi pesci dorati venduti a Tokyo in relazione alle isole Ryùkyù che credevano fossero il loro luogo di origine. Dalla Cina e dal Giappone il pesce dorato fu portato per nave in Europa, ove Linneo lo vide e descrisse nel 1740. Nel 1765 Job Baster iniziò la selezione per ottenere le razze a coda doppia e tripla.