Il pesce angelo, o chetodonte striato, è un rappresentante eccezionale del meraviglioso mondo delle barriere coralline. Vive nell'Oceano Indiano e negli atolli del Pacifico. Solo di recente gli zoologi sono riusciti a identificare correttamente questo pesce. Infatti, oltre alle consuete difficoltà dello studio dei pesci, bisogna tener conto del fatto che le diverse specie di pesci angelo (ve ne sono circa 80) cambiano più volte livrea. I piccoli nascono di colore bruno, senza alcuna ornamentazione; man mano che crescono compaiono sui fianchi delle righe azzurre, dapprima disposte longitudinalmente e poi disposte secondo lo schema definitivo, quando il pesce è adulto. Il pesce angelo occupa un volume d'acqua piuttosto limitato, che costituisce il suo territorio e dal quale allontana i suoi congeneri e gli altri pesci intrusi. Si nutre di particelle di corallo, di invertebrati diversi e di larve di molluschi trasportate dalle acque. Questo pesce, come tutti quelli dello stesso genere, è molto ricercato dagli acquariofili, che amano allevarlo nei loro acquari. È molto difficile riuscire a farlo riprodurre, dal momento che è difficile riprodurre esattamente l'ambiente marino. In natura i pesci angelo eseguono una parata nuziale, al termine della quale la coppia ripulisce una zona di scoglio da tutte le alghe che vi aderiscono affinché la femmina possa deporvi le uova; queste ultime si incollano alla roccia e il maschio le feconda spargendovi intorno il suo seme. L'incubazione dura da 4 a 8 giorni. Questi variopinti pesciolini hanno rapporti di simbiosi con le attinie le quali concedono la protezione delle loro "braccia" urticanti in cambio dei residui alimentari degli ospiti.