Macaco sileno, sileno o uanderù: non mancano certo i nomi a questa interes­sante scimmia; tuttavia quello di macaco sileno è senz'altro il nome più preciso, dal momento che deriva dal nome scientifico latino silenus, universalmente riconosciuto.
Il sileno abita nelle foreste secche dell'India meridionale, ove vive in piccoli gruppi, composti da alcune femmine, dai loro piccoli e da due o tre maschi, il più vecchio dei quali è riconosciuto come capo assoluto. Sposo e padrone nello stesso tempo di tutte le femmine è quello che ha l'incarico più faticoso: deve vegliare su tutta la tribù e guidarla verso gli alberi carichi di frutti di cui conosce la collocazione.
Le montagne sono l'ambiente ideale di questo macaco. Molto differente da tutte le altre specie di macachi, il sileno ha una criniera formata da peli molto lunghi, che talvolta raggiungono i 15-20 cm. La coda, coperta di peli corti, termina con un ciuffo. È una scimmia difficile da addomesticare, perché è timida e più selvatica di tutti gli altri macachi; inoltre è aggressiva e, quando ci si occupa di lei, si rischia sempre qualche morso. Malgrado ciò vive a lungo in cattività: alcuni individui sono arrivati anche a 17 anni. Gli zoologi non sanno ancora con precisione se il macaco sileno sia meno intelligente dei congeneri, ma non lo si può addestrare.
Il suo cibo naturale è costituito da frutta, fiori, noci e gemme di diverse piante. Il macaco sileno scende raramente sul terreno per raccogliere noci o altri frutti maturi. Al minimo segno di pericolo si rifugia al sicuro nel suo regno tra i rami degli alberi.