Ecco un animale che merita tutta la nostra amicizia, dal momento che l'uomo avrebbe molto da farsi perdonare dalle foche della Groenlandia. Sapete che tutte le belle pellicce di foca sono strappate dal corpo ancora caldo, e talora ancora palpitante di vita, delle foche neonate? Queste piccole creature sono note ormai col triste nome di " Whitecoats", cioè "mantelli bianchi". La peculiarità della foca della Groenlandia, che ha spinto l'uomo ad interessarsi di lei in modo tanto crudele, sta tutta nel fatto che questa foca partorisce i suoi piccoli sulla banchisa polare; dopo la nascita la madre allatta il neonato per 15 giorni dopodiché lo lascia sulla banchisa e ritorna al mare, ove l'attendono i maschi, per accoppiarsi nuovamente. L'or­fanello resta totalmente privo di protezione per 3-4 settimane, cioè finché compie la prima muta e il suo morbido mantello bianco detto ìanugo viene sostituito da un pelame grigio-bruno maculato di nero, perfettamente resistente all'acqua. Durante le prime due settimane di abbandono dei piccoli sbarcano i "cacciatori" di pellicce. Nelle altre foche le cose vanno in modo diverso: il piccolo compie la sua muta al momento della nascita, oppure lascia il corpo della madre già rivestito del pelame definitivo, in modo da poter entrare in acqua già uno o due giorni dopo la nascita. Nonostante il perdurare dei massacri annuali il numero di foche della Groenlandia si mantiene abbastanza stabile, intomo ai 4-5 milioni di animali. Appena compiuta la prima muta il piccolo si tuffa in mare per nutrirsi di crostacei; in seguito si nutrirà di pesci come gli adulti.