Il capibara somiglia forse più a un cinghiale che a un roditore. E il più grande esponente di questo importante ordine al quale appartiene quasi la metà dei mammiferi viventi.
Vi sono due specie di capibara. L'animale rappresentato nell'illustrazione è il capibara gigante, diffuso lungo i fiumi e i torrenti del continente sudamericano; la seconda specie, più piccola, è il capibara di Panama.
Il capibara, che per la sua forma pare una autentica cavia gigantesca, è strettamente legato alla presenza dell'acqua. Conduce vita anfibia vivendo sulle sponde dei grandi corsi d'acqua tropicali. Al pari degli altri roditori è vegetariano, si nutre di piante acquatiche e di vegetali legnosi di cui rosicchia il tronco come fanno i castori. Adattato benissimo alla vita acquatica, nuota e si tuffa agevolmente, potendo restare immerso molto a lungo. In caso di pericolo, il capibara cerca sempre la salvezza precipitandosi nell'acqua, ove si nasconde con il corpo completamente immerso, lasciando emergere solo le narici, peraltro ben nascoste da foglie e piante galleggianti. Non è propriamente un animale notturno, ma a causa della caccia di cui è oggetto, ha imparato a diffidare dell'uomo ed esce dai nascondigli solo al crepuscolo e all'alba per nutrirsi. Durante il giorno si nasconde nella tana che può essere scavata in profondità nella scarpata della riva oppure essere un semplice buco, ben dissimulato nell'intrico impenetrabile della vegetazione. La sua carne è succulenta e per questo viene attivamente cacciato, tanto che la popolazione di certe regioni è stata ridotta in modo pericoloso.