Chi non conosce l'ape, laboriosa bottinatrice che ci fornisce il suo prezioso miele? Sarebbe molto difficile cercare di ricostruire la lunga storia del suo addomesticamento che si perde nella nebbia del nostro più lontano passato. Esistono molte decine di specie di api selvatiche, tutte produttrici di miele, ma solo una di esse è stata addomesticata per fini utilitari.
L'ape domestica, o ape mellifica, è l'uni­ca specie che costituisce colonie in grado di sopravvivere all'inverno, a differenza di tutte le altre api e vespe sociali, che muoiono tutte quante in autunno, ad eccezione di alcune femmine fecondate, che vanno in letargo e che ricostruiranno la colonia al sopraggiungere della primavera successiva. Una colonia di api è composta essenzial mente da migliaia di operaie, discendenti di un'unica regina, la cui funzione principale è quella di deporre uova. La regina è la sola femmina della colonia; le operaie, che raccolgono il polline, preparano il miele e allevano le larve, sono femmine sterili, non completamente sviluppate. In ogni colonia vi è pure qualche centinaio di maschi, detti fuchi, che vivono appena qualche settimana. La regina, giorno dopo giorno, non fa che deporre uova. Ogni uovo viene deposto in una delle cellette esagonali del favo; le operaie riempiono le cellette di miele e di polline con cui le larve si nutrono al momento della schiusa. Il periodo necessario allo sviluppo di un'operaia è di circa 21 giorni di cui 3 sotto forma di uovo, 6 per gli stadi larvali e 12 per lo stadio di ninfa.